La completa aderenza alla cura potrebbe garantire un risparmio stimato per i veneti di circa 400 milioni di euro ed a livello nazionale potrebbe portare ad uno sgravio di oltre 4 miliardi di euro
Il prossimo 1 aprile 2019 inizierà ufficialmente la seconda fase, rivolta ai pazienti, del progetto regionale veneto che prevede il coinvolgimento attivo delle farmacie venete per migliorare l' aderenza alla terapia del malato cronico, come comunicato dall' Azienda Zero in questi giorni. Un percorso che vedrà i circa 4300 farmacisti che lavorano nelle farmacie venete presenti sul territorio coinvolti nella gestione dei pazienti cronici delle seguenti patologie: diabete e BPCO (una malattia dell' apparato respiratorio). Le farmacie aderenti al progetto, dopo aver seguito un percorso formativo strutturato, prenderanno in carico i pazienti scarsamente o non aderenti per due anni, fin dal momento dell' erogazione dei farmaci, attraverso una serie di azioni definite e finalizzate a migliorarne l' aderenza alla terapia.
Tra queste, consuelling individuale, informazione e comunicazione strutturata, il tutto gestito col supporto di una piattaforma Web che consentirà ai farmacisti di svolgere le attività previste e registrare i dati raccolti.
Sulla base delle informazioni raccolte, le farmacie potranno quindi attivarsi in diversi modi per rispondere alle difficoltà manifestate dagli utenti, quali ad esempio la consegna e di depliant informativo relativo al tema dell' aderenza alla terapia e la spiegazione della sua importanza. E ancora, il farmacista aiuterà il paziente nella comprensione delle terapie prescritte e gli ricorderà l' importanza di segnalare al medico eventuali reazioni avverse. In farmacia l' utente troverà assistenza anche per imparare come utilizzare correttamente i dispositivi collegati alla sua patologia (ad es. il test della glicemia per i soggetti diabetici). I soggetti con un livello di aderenza particolarmente basso, inoltre, saranno invitati a valutare direttamente con il proprio medico eventuali ulteriori accorgimenti utili, come ad esempio un cambio di terapia o delle modalità di assunzione dei farmaci. Attraverso un portale delle ricette elettroniche - e nel pieno rispetto della privacy degli utenti - il farmacista potrà verificare l' andamento dei risultati per ciascun paziente e, nel caso non ci fossero miglioramenti rispetto alla situazione iniziale, potrà approfondire ulteriormente con lui le motivazioni della mancata aderenza.
''Con il coinvolgimento delle farmacie nella presa in carico del paziente cronico - spiega il presidente di Federfarma Veneto, Alberto Fontanesi - possiamo migliorare l' aderenza alla cura e portare importanti risparmi al bilancio ed ai cittadini della nostra regione. La completa aderenza alla cura potrebbe garantire un risparmio stimato per i veneti è di circa 400 milioni di euro ed a livello nazionale potrebbe portare ad uno sgravio di oltre 4 miliardi di euro per le casse dello Stato. Ma non è solo una questione di freddi numeri: con questo progetto possiamo aiutare potenzialmente circa 60.000 pazienti a migliorare in modo concreto la loro qualità di vita ed incidere sull' aspettativa della stessa''.
''Il risparmio per il sistema sanitario deriva dal fatto che con l' aiuto dei farmacisti nella gestione della cura del paziente cronico si eviterà il peggioramento della malattia e anche di eventuali patologie connesse e, quindi, conseguenti ospedalizzazioni, che rappresentano un costo per il sistema sanitario che poi pesa sui contribuenti. La nostra volontà è di fare squadra con i medici che restano il punto di riferimento e a cui vogliamo dare più supporto possibile nella misura delle nostre competenze e delle nostre possibilità'', sottolinea. ''Le farmacie del Veneto sono le prime in Italia a mettere in campo un progetto di questa valenza e questo grazie all' impegno profuso da Federfarma Veneto in questi anni. Il Veneto si conferma apripista e un punto di riferimento per la costruzione di modelli innovativi in grado di rendere più sostenibile anche dal punto di vista economico il sistema sanitario nazionale'', conclude.
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